So bene quanto sia delicato parlare di lavoro in questo periodo, quindi questo mio articolo, come del resto tutti i miei articoli, vuole essere leggero, farvi un po’ di compagnia e soprattutto non urtare la sensibilità di chi, come me, un lavoro ancora non ce l’ha.
Immaginate se potessimo fare noi per una volta una selezione per scegliere il datore di lavoro perfetto. Io ne vorrei uno comprensivo, umile, intelligente, capace di apprezzare e riconoscere il mio lavoro anche economicamente.
Un sogno starete pensando, del resto come darvi torto! Eppure qualche cosa comincia a cambiare. In queste ultime settimane viene trasmesso su Rai 2 un nuovo programma, BOSS IN INCOGNITO, presentato da Costantino delle Gherardesca. In ogni puntata un imprenditore si fa assumere in incognito come dipendente dalla propria società. Reso ovviamente irriconoscibile grazie a trucco e parrucco, documenterà le giornate di lavoro svolte come dipendente per una settimana.
Una volta tornato al suo ruolo ufficiale, il boss convocherà i suoi dipendenti rivelando la sua identità.
Ora, se accadesse a voi una cosa del genere come reagireste? Immaginate che arrivi da voi un nuovo collega, che vi chieda costante supporto perché nuovo all’interno dell’azienda, che voglia sapere anche cosa ne pensate del vostro capo. Riuscireste ad essere pazienti, ma soprattutto cosa direste mai del vostro capo?
Io probabilmente sarei sincera con il “falso collega”, creerei un rapporto di squadra, aiutandolo ad ambientarsi al meglio. Ma poi una volta svelata la vera identità del collega, quale sarebbe la mia reazione?
Con il lavoro si scherza poco, è una questione di dignità e di sopravvivenza. Certo, è stato commuovente durante la prima puntata vedere quando il boss ha svelato la propria identità ai suoi dipendenti, e ha dato loro la possibilità di passare a dei contratti lavorativi degni di questo nome. Perché alla fine chi lavora sodo, nel rispetto degli altri, senza sgomitare, viene sempre ricompensato.
Mi piace credere che da qualche parte queste cose possano accadere davvero, il lieto fine è sempre ben accetto.
Se invece vi interessa un altro tipo di approccio, quello dove devi far vedere quanto vali prevalendo su tutti, su cielo dal mese scorso viene nuovamente trasmesso il talent show THE APPRENTICE. Qui degli aspiranti uomini d’affari devono superare delle prove manageriali per poter lavorare alle dipendenze del boss per almeno un anno con uno stipendio a sei cifre. In Italia il boss è Flavio Briatore.
Due candidati vengono eliminati già dalla prima puntata, mentre gli altri 14 rimasti (7 uomini e 7 donne) vengono divisi in due squadre. La squadra che vince la prova scelta dal boss avrà come premio un momento di svago, mentre quella perdente dovrà sostenere un duro colloquio con il boss, durante il quale uno del gruppo dovrà abbandonare la gara. Soltanto uno sarà il fortunato vincitore ed avrà questa grande opportunità.
Io preferisco la filosofia del primo programma, nonostante l’alto rischio di fare delle gaffe, perché credo che a ciascuno di noi possa scappare qualche piccola cattiveria sul proprio capo.
Voi invece che tipo di colleghi siete, fate squadra oppure preferite lavorare in solitudine?
Avete mai seguito uno di questi programmi?
Il lavoro è un bene prezioso, e chi ha la fortuna di averlo, brutto e pesante quanto sia, spero che se lo tenga stretto. Per chi invece un lavoro non ce l’ha, auguro con tutto il cuore di trovarne presto uno.
Al prossimo articolo,
Carly Rainbow