Che Natale è se in casa non abbiamo il calendario dell’Avvento? Ai giorni nostri è diventato un must have. Brand e aziende ne realizzano ogni anno, di ogni tipo e genere, dal più economico a quello extra lusso. Grandi e piccoli non vedono l’ora che arrivi dicembre per cominciare a “spacchettarlo”: in attesa del Natale allevia l’ansia dei regali con una sorpresa inaspettata ogni giorno. Tutti sanno che cosa sia ma pochi ne conoscono le origini. La storia racconta di quanto fosse impaziente del Natale un bambino tedesco di nome Gherard Lang: ogni giorno chiedeva alla madre quanto ci fosse ancora da aspettare. La mamma così, anche per l’insistenza del figlio, decise di preparare dei biscotti speziati. Ne mise uno in ogni sacchetto numerato, fino ad arrivare alla vigila del Natale. Quando Lang diventò adulto, ispirandosi all’idea di sua madre, realizzò un vero e proprio calendario dell’Avvento. Fece stampare un prototipo con le caselle da aprire e sullo sfondo immagini di panorami invernali. Dal 1920 si diffuse in maniera massiccia in tutta la Germania. All’interno si cominciarono ad inserire for- me di biscotti e cioccolatini raffiguranti il Natale.
I calendari dell’epoca si riferivano all’anno liturgico che inizia dalla prima domenica d’Avvento (la quarta domenica che precede la nascita di Gesù) con una durata variabile da 22 a 28 giorni. Ora invece la durata è fissa di 24 giorni, dal 1° dicembre. Durante il periodo nazista fu usato a scopo propagandistico: le sorprese natalizie furono sostituite con simboli e propaganda del partito. Questo condusse, dopo la guerra, al suo declino ma, quando sembrava che tutto fosse finito, a Stoccarda, zona occupata dagli Stati Uniti, l’editore americano Richard Sellmer, pensò a un rilancio del calendario dell’Avvento, poichè ne vedeva un forte potenziale di guadagno. Sellmer dovette chiedere, alle autorità di occupazione americane, il permesso per stampare nuovamente il calendario. Nel 1946, dopo una lunga serie di accertamenti, per essere sicuri che non avesse avuto rapporti o legami con i nazisti, gli fu concesso il nullaosta.
Durante questi colloqui Sellmer prese contatti importanti per poterlo esportate anche in America. Permesso che alcuni anni dopo gli fu concesso. Dopo aver partecipato a diverse fiere internazionali negli Stati Uniti, il calendario fu lanciato a livello mondiale. Storica fu la foto (sopra) dei nipoti del Presidente degli USA Dwight D. Eisenhower con il primo calendario dell’Avvento in America dell’azienda Sellmer: fu sancito così il successo internazionale. Le origini di questa tradizione sono veramente interessanti, fanno parte inconsapevolmente della storia. Chissà se i funzionari, che diedero a Sellmer l’autorizzazione per farlo diffondere in America si fossero mai immaginati che, grazie a loro, il Natale sarebbe diventato ancora più speciale.