La storia del rossetto

“Se siete tristi, se avete un problema, truccatevi, mettetevi il rossetto rosso e attaccate”.    Coco Chanel

Guarda il video sulla storia del rossetto.

Questa celebre frase di Coco Chanel, che abbiamo messo a titolo di quest’articolo, ci permette di ricordare che il 10 gennaio scorso è stato celebrato il 50° anniversario della sua scomparsa e ci conferma che il rossetto è forse il principale articolo del trucco femminile, che non conosce crisi, come spiegato il mese passato nell’articolo sul Lipstick Index. Non ci resta ora che fare un breve excursus sulla storia di questo prodotto del make-up, ora più richiesto in assoluto al mondo: non crediamo che ci sia una donna che non lo abbia mai utilizzato, ma nel passato non sempre è stato così.

Il rossetto: la passione di tutte le donne.

La nascita del rossetto si perde nella notte dei tempi ma, per non andare troppo indietro, troviamo le nobildonne dell’antica Roma che, pur di avere le labbra colorate, si inventarono una miscela di bacche e sangue di piccione: non possiamo di certo sapere la tenuta di quel mix ma ci sembra una soluzione alquanto macabra, per non parlare di chi non se lo poteva permettere e, pur di avere le labbra rosse, se le mordeva a tal punto da averle gonfie e sanguinose.

Nel Medioevo invece, indossare il rossetto o adoperare prodotti di bellezza, era considerato peccato a tal punto che si pensava fossero  utilizzati per le stregonerie. 

Il rossetto torna prepotentemente alla ribalta nella nobiltà in tutta Europa nel 1500, grazie anche alla regina Elisabetta I d’Inghilterra che amava le labbra rosse: tutte le donne regali ne erano affascinate. Veniva ricavato con la cera d’api e pigmenti vegetali: era un lusso unico poterlo avere. Nel Rinascimento la femminilità e la sensualità torna finalmente alla ribalta. In quel periodo si racconta che Caterina de’ Medici, fiorentina che viveva in Francia e ricopriva il ruolo di regina, era molto appassionata di rossetti ma anche di veleni, pensò così di metterne un po’ anche sul rossetto dell’amante del Re per avvelenarla.

Elisabetta I d’Inghilterra indossava sempre un rossetto rosso già dopo il 1500. (Foto dal web)

Nei decenni successivi solo in Francia rimane a far compagnia alle donne, mentre in Europa torna ancora l’idea del peccato e della stregoneria collegati a questo tanto discusso prodotto di bellezza. Il rossetto diventa, nei primi anni del ‘900, segno di femminilità e ribellione per le suffragette, movimento femminista per l’emancipazione delle donne e per il diritto al voto, che dà inizio alle sue battaglie. 

I primi rossetti in tubetto cominciarono a spuntare negli Anni ’20; i colori più in voga erano il rosso e il bordeaux; la particolarità di quel periodo: la bocca a cuore. Le donne si rimpicciolivano il labbro superiore proprio per creare quell’effetto, così tanto famoso da caratterizzare quell’epoca. 

Uno dei primi rossetti degli Anni ‘20. (Foto dal web)
Anni ‘20 Clara Bow e le sue labbra a cuore. (Foto dal web)

Anche nei momenti di crisi economica degli anni successivi e dopo la Seconda Guerra Mondiale il rossetto ha sempre avuto picchi di vendita altissimi, certificati dall’ormai famoso Lipstick Index, perché le donne si consolavano coccolandosi con l’indossare un bel rossetto. 

Basti pensare che Winston Churchill durante la Seconda Guerra Mondiale raziona tutti i prodotti di bellezza eccetto il rossetto che continuò ad essere prodotto incessantemente. Il rossetto rosso dava la carica e tirava su di morale uomini e donne.

Marilyn Monroe un mito intramontabile con le sue labbra sempre rosse.. (Foto dal web)

Negli Anni ‘50 e ‘60 il rossetto rosso diventa un must: tutte le dive di Hollywood impazziscono per portarlo e anzi Liz Taylor, nei suoi ruoli da protagonista, voleva essere l’unica ad averlo rosso. 

Dobbiamo dare un merito a loro, che hanno reso definitivamente il rossetto unico e intramontabile: da quel momento fino ai giorni nostri, quasi nessuna donna ha mai smesso di usarlo e mai nessuno glielo impedirà più.

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