Dalla serie: quanta rabbia sul Web!


                           NO HATE SPEECH PLEASE! 

Premessa doverosa da parte mia, non sono una blogger, non sono una scrittrice, non sono una make-up artist. Mi definirei una persona con molteplici passioni; collaboro e seguo diversi blog, leggo tantissimo, scrivo, o quantomeno ci provo.

Navigando in Internet, commentando blog o post, leggendo interventi altrui mi sono soffermata un attimo a riflettere su una cosa che purtroppo accade spesso. Troppo spesso. Noto sempre di più da parte della gente il sentirsi autorizzata ad essere maleducata. Avverto nei loro commenti una rabbia, una frustrazione, degli attacchi sconcertanti.
E’ giusto esprimere il proprio pensiero, è giusto mantenere le proprie opinioni, è giusto anche sfogarsi. Però tutto va fatto con educazione e moderazione.
A mio avviso, quando si entra nel profilo di una persona su un social network o un blog per commentare un post, si deve entrare in punta di piedi. Qualsiasi sia il tema affrontato, la causa, la ragione.
Siamo ospiti nei siti altrui ed è come se entrassimo in casa loro, dobbiamo essere rispettosi e comportarci come se fossimo a casa di una nostra amica. Il fatto di stare dietro uno schermo infatti non ci autorizza affatto ad esprimerci in modo violento, aggressivo e maleducato. 
Spesso si risponde di pancia, leggiamo una cosa che proprio non riusciamo a condividere e prese dalla furia del momento, vedendo in quel commento un “nemico”, rispondiamo di istinto senza pensare poi che quello che diciamo spesso ha delle conseguenze. Mi chiedo perché riversare tutto quell’odio in un commento? Perché scaricare la rabbia e le frustrazioni ed offendere una persona che nemmeno si conosce personalmente? 
Esempi ne potrei fare a migliaia, questo atteggiamento non risparmia nessuno, nemmeno personaggi famosi dello spettacolo, politici, calciatori. Ma anche persone comuni, persone che esprimono un parere, che postano una foto, che condividono uno stato.
Come giustificare tutto questo? Vogliamo dare la colpa alla crisi? Alla disoccupazione? Alla questione economica? Alla carenza di affetto? Non ci sono scuse per un comportamento simile.
Le parole fanno male, gli insulti fanno soffrire, la cattiveria gratuita procura dolore. E non è solo una questione di sensibilità.
Io credo che nella maggior parte dei blog o nei post, ci sia solo voglia di condivisione di un momento di relax, di svago, di interessi comuni. Nessuno ci costringe a seguire delle persone che non ci piacciono. Personalmente se leggo un commento o un articolo che non mi interessa o che non mi piace, non mi sento obbligata a commentarlo. Posso scegliere, un po’ come la tv, basta il telecomando per cambiare canale.
Ci vuole rispetto per i gusti altrui, per le scelte altrui, per le cause altrui. Giuste o sbagliate che siano a nostro parere.
Perché farne una lotta personale? E nel caso in cui commentiamo perché non usare dei modi rispettosi come se parlassimo vis – à – vis?
A meno che non si voglia diventare dei “troll” – sono i provocatori che lanciano messaggi pieni di ostilità, rabbia ed invidia – io eviterei un atteggiamento di questo tipo. Se mi posso permettere un consiglio, take it easy.
Ed ora scatenate l’inferno!!!
                       A presto,  Carly Rainbow.