Niksen: via lo stress con il dolce far nulla


Il termine niksen arriva dall’Olanda e può essere tradotto come “dolce far niente”. Non si tratta di procrastinare o evitare responsabilità, ma piuttosto di riconoscere il valore di momenti di pausa nella giornata.

Negli ultimi anni è diventata una parola molto diffusa grazie alla giornalista e blogger Olga Mecking, di origine polacca e residente all’Aia nei Paesi Bassi, che ha scoperto la voce niksen su una rivista gratuita nel 2018. Sorpresa dal fatto che non esistesse una definizione simile in altre lingue, propose un articolo sul tema al New York Times. Dopo la pubblicazione, il testo diventò talmente virale che in poco tempo riuscì a ottenere un contratto editoriale e la pubblicazione del libro “Niksen” tradotto in ben 13 lingue. Il libro ha consolidato il successo dell’articolo, confermando l’interesse del pubblico per il tema del niksen e il suo impatto positivo sulla vita delle persone.

In un mondo sempre più frenetico, il niksen ci invita a rallentare, a goderci il presente e a trovare piacere nelle piccole cose. Mentre la vita stressante e la costante ricerca di produttività dominano, il niksen emerge come una pratica che invita a esplorare la bellezza dell’inattività consapevole. Al contrario della mentalità sempre attiva e dell’ansia derivante dalla  “to do list” (lista delle cose da fare), il niksen incoraggia a dedicare del tempo al puro relax, senza sensi di colpa. 

La pratica del niksen può fungere da antidoto al crescente stress quotidiano, fornendo spazi di respiro necessari per mantenere un equilibrio mentale. Questa forma di inattività consapevole è stata paragonata a una sorta di “meditazione dell’ozio”, in cui ci si libera dalla pressione dello stress e dall’ansia quotidiana per sperimentare una pace interiore. Niksen non è sinonimo di pigrizia, ma piuttosto di un riposo intenzionale che consente al corpo e alla mente di rigenerarsi.

Questa pratica può assumere forme diverse: una passeggiata rilassante, sedersi in silenzio,  contemplare la natura o guardare le stelle. La tecnica è quella di essere inattivi senza dover cercare sempre di riempire il tempo con qualcosa da fare. 

Alcuni esperti sostengono che il niksen possa portare, nel tempo, a una maggiore creatività e una più chiarezza mentale. Quando la mente è libera, da costanti stimoli esterni, l’opportunità di riflettere può essere maggiore. In un mondo dove l’IA, il web e i social stanno unificando le persone in un’unica rete, c’è chi non vuole far parte di questo sistema e il niksen, il dolce far nulla, può diventare un’oasi di pace per la nostra salute mentale.

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